Yoga antigravitazionale: i benefici dello yoga a testa in giù

Yoga equilibrio

Lo yoga è una disciplina orientale come tante, ormai largamente diffusa da noi in occidente, anche se alcuni la reputano noiosa o non le attribuiscono la credibilità che invece merita. Una sessione di yoga necessita di enorme concentrazione, qualunque sia la variante prescelta, dal momento che esistono moltissime tipologie di yoga, partendo anche solo dalla “semplice” meditazione.

In questo articolo, tuttavia, ci soffermeremo a parlare dell’antigravity yoga, nato recentemente ma già molto apprezzato. Il suo nome la dice già lunga: si tratta di un tipo di yoga da praticare appesi a testa in giù, che si oppone dunque alla gravità azzerando le difficoltà ad essa legate.

Approfondiamo dunque le origini dell’antigravity yoga, come si pratica, i benefici e le eventuali controindicazioni.

Le origini dell’antigravity yoga

Abbiamo già specificato che lo yoga, come tutti sanno, è una disciplina orientale, ma per l’antigravity yoga il discorso è un po’ diverso: in verità, nacque verso la fine degli anni Novanta in occidente, grazie a Christopher Harrison, un ballerino americano. Quest’ultimo fu ispirato da alcune amache che trovò appese al di sotto di un gazebo, e che gli fecero balenare in mente l’idea di unire le attività legate al fitness alla meditazione yoga.

L’antigravity yoga, o yoga antigravitazionale, si è rivelato molto apprezzato specialmente dalle donne, ma per praticarlo è necessario prima acquisire la giusta tecnica e sapere come usare l’amaca.

Se eseguito nel modo corretto, infatti, i benefici che è possibile ricavare sono tantissimi.

Come si pratica l’antigravity yoga

L’antigravity yoga è chiamato anche aerial yoga, e la sua particolarità risiede proprio nell’unione di movimenti caratteristici della ginnastica ritmica o del pilates alla concentrazione meditativa tipica dello yoga, con l’ausilio di un semplice quanto indispensabile attrezzo: un’amaca di stoffa. Capiamo che possa suonare abbastanza strano a molti di voi il fatto di associare una disciplina come lo yoga a un’amaca, ma è questo il segreto del successo dello yoga antigravitazionale.

Per eseguire i classici esercizi dello yoga, denominati “asana”, ci si affida completamente al proprio corpo, che, a testa in giù, è libero di fluttuare facilitato dall’assenza di gravità che lo terrebbe inchiodato a terra. In questo modo, si avrà come la sensazione di volare, e il tutto apparirà ancora più suggestivo, sinuoso e rilassante.

Parlando dell’esecuzione pratica, è opportuno specificare che una sessione di antigravity yoga può durare al massimo un’ora e non di più, poiché altrimenti si correrebbe il rischio di soffrire successivamente di vertigini e sperimentare altri disagi relativi all’equilibrio. È possibile praticare la disciplina tenendo in sottofondo una musica rilassante new age, per contribuire all’atmosfera e concentrarsi meglio durante l’esecuzione.

Occorre avvicinarsi gradualmente allo yoga antigravitazionale, e seguire con scrupolosità tutte le fasi necessarie: si parte dal semplice riscaldamento e dall’esecuzione di alcune asana preparatorie. Fatto ciò, si inizia con la sessione vera e propria di antigravity yoga, della durata di circa mezz’ora, eseguendo tutte le classiche asana e beneficiando dell’assenza di gravità, a testa in giù. Dopodiché, per concludere l’ora, si procede con la fase di rilassamento, allo scopo di sciogliere i muscoli e rilassare la mente.

I benefici dello yoga antigravitazionale

Dopo aver spiegato in cosa consiste e come si pratica l’antigravity yoga, è il momento di approfondire i benefici che una corretta e costante pratica è in grado di apportare.

I principali derivano proprio dalla mancanza di gravità durante l’esecuzione degli esercizi: per chi soffre di problematiche alla schiena, ad esempio, lo yoga antigravitazionale è senza dubbio la miglior soluzione poiché non sovraccarica in alcun modo la colonna vertebrale, ma al contrario consente ai muscoli di distendersi e rilassarsi.

Ma i benefici riguardanti la muscolatura non si fermano qui: al contempo, infatti, i muscoli degli arti inferiori, superiori, gli addominali e molti altri si allungano e si irrobustiscono.

Sono molti i benefici anche al livello emotivo e mentale, in quanto lo yoga antigravitazionale, proprio perché non implica alcuno sforzo eccessivo al livello fisico, svolge un’azione anti-stress, permettendo al soggetto di abbandonarsi.

Esistono controindicazioni?

Lo yoga antigravitazionale, in linea generale, è una disciplina praticabile senza problemi da chiunque, indipendentemente dall’età anagrafica, dal momento che i rischi e le controindicazioni ad essa associate sono molto poche e si riferiscono soprattutto ad alcune condizioni fisiche o di salute. È dunque sempre importante chiedere il parere di un medico o parlarne con l’istruttore che segue le sedute.

Per fare un esempio, sconsigliamo l’antigravity yoga alle donne in gravidanza, a chi ha problemi di circolazione, di pressione e anche ai cardiopatici, che devono stare particolarmente attenti. La stessa scrupolosità deve manifestarla chi è reduce da recenti interventi chirurgici, per evitare complicazioni.

Ma come abbiamo specificato all’inizio, in linea di massima l’antigravity yoga è assolutamente sicuro ed è una tipologia di yoga adatta a tutti, senza distinzione di sesso. Ribadiamo che non esiste neppure un limite di età: sia giovani che meno giovani possono sperimentarlo e trovare un valido alleato contro lo stress fisico e mentale.

Infatti, lo yoga in generale è un vero toccasana sia per il corpo che per lo spirito, e lo yoga antigravitazionale in questo senso non è da meno.

L’unico modo per capire se può fare davvero al caso proprio è provarlo, sicuramente sotto la guida di un esperto che vi spiegherà come fare, e abbandonarsi alla sensazione di libertà che è in grado di suscitare. Potreste trovarlo anche divertente, oltre che profondamente rilassante. Abbandonate dunque ogni reticenza e paura e approcciatevi allo yoga da un’altra, originale prospettiva. A testa in giù.