La danza dello yoga è l’ultimo trend in fatto di attività fisica mirata ad unire divertimento e benefici per la salute.
A chi ha già bollato questo accostamento come insolito rispondiamo che sì, magari non è esattamente un connubio a cui si pensa facilmente, ma è anche vero che quest’antica arte orientale è stata spesso fusa con altre discipline sportive (mai sentito parlare di power yoga o yogilates?) o con usanze tutte occidentali (vedi lo yoga con i cani). Approfondiamo allora questo intrigante argomento.
Le mudra
Prima di passare ad una versione più europea della danza dello yoga torna forse utile soffermarsi per qualche momento su varianti asiatiche ed orientali. I primi ad accostare in qualche modo l’arte meditativa al ballo (in questo articolo di solodanzascuoladiballo.it c’è un elenco di tutti i balli più famosi esistenti ) sono stati i profondi conoscitori della danza indiana.
Perché? Beh, semplicemente perché entrambe le discipline fondano la loro stessa esistenza sul ricorso continuo e quasi rituale alle mudra, vale a dire a delle specifiche posizioni spesso aventi a che fare con la collocazione delle mani nello spazio o sul corpo. Esse, così credono i guru dello yoga e gli esperti di danza indiana, favorirebbero i momenti di meditazione o il processo di respirazione elementi che, com’è noto, stanno alla base del controllo corporeo e quindi, in maniera più o meno importante, delle due discipline.
E’ chiaro che i ballerini indiani muovono le mani anche per ragioni artistiche o di drammatizzazione, ma anche per loro questi gesti nascondono scopi mistici, intenti devozionali e, perché no, logiche terapeutiche.
Insomma l’idea di fondere in un’unica disciplina yoga e danza non è poi tanto bislacca…
Danza terapeutica
La danza yoga, detta anche yoga danza, può basarsi essenzialmente su due scuole di pensiero: una di esse fa di quest’antica arte meditativa una disciplina che si fonde con il ballo per assurgere al ruolo di strumento terapeutico di supporto psicologico. Un’altra corrente ideologica, forse un po’ più easy, invece vorrebbe che questa fosse semplicemente da intendere come una variante dello yoga in senso stretto che adotta quindi uno stile di esecuzione un po’ diverso dal solito, ma niente di più.
Da una parte insomma abbiamo a che fare con un moderno ritrovato dell’arteterapia, dall’altra con una lezione di yoga in cui gli asana (posture che secondo le filosofie orientali aiuterebbero a purificare ed incanalare l’energia trattenuta dal corpo) abbiano un non so che di artistico-coreografico. Da una parte il maestro di yoga coadiuvato da uno psicologo e, se serve, da un counselor cerca di ottenere dei fini terapeutici, dall’altro un coach regala agli allievi momenti di piacevole benessere.
Shakti Dance
Un capitolo a sé stante merita invece la Shakti Dance, disciplina parecchio all’avanguardia nata da un’idea di Sara Avtar Olivier. Essa fonde lo yoga con veri e propri passi di danza, quindi non soltanto con semplici e briosi movimenti delle mani.
Nell’immaginario della nota ballerina nasce così uno stile del tutto innovativo che fonde consapevolmente saggezza ed armonia, pausa e movimento, insomma quasi lo yin e lo yang.