Come smaltire il cortisone e depurare l’organismo

Verdure cibo sano

Il cortisone è un farmaco utile contro diverse patologie, tra le quali quelle di origine infiammatoria, che riesce a contrastare con efficacia. E’ indicato nel trattamento dell’artrite, di disturbi della pelle, della colite ulcerosa e in caso di reazioni allergiche.

Si assume sia attraverso iniezioni cutanee sia in compresse. E’ un medicinale che, pur agendo positivamente nella cura di diverse malattie, provoca numerosi effetti collaterali che possono manifestarsi durante l’assunzione o anche al termine della terapia.

E’ quindi utile depurare l’organismo dal cortisone, attraverso la stimolazione delle funzioni di drenaggio del corpo per eliminare tutte le tossine.

Danni ed effetti collaterali del cortisone

Come anticipato il cortisone riesce ad entrare nelle cellule e a ridurre le molecole pro-infiammatorie ma può provocare effetti negativi al benessere dell’organismo.

Gli effetti indesiderati più comuni sono la ritenzione idrica, l’iperglicemia, l’aumento di peso, l’ipertensione, la riduzione delle difese immunitarie. Altri possibili danni sono l’acne e l’ulcera. Il cortisone può accrescere la produzione di calcio, ma ne diminuisce l’assorbimento da parte dell’intestino. Provoca anche l’aumento del catabolismo muscolare, in grado di dare origine ad atrofia muscolare, difficoltà delle ferite ad emarginarsi e fragilità capillare.

In un soggetto in fase di sviluppo il rischio è anche un ritardo della crescita. Si può avere un aumento della pressione arteriosa perché trattiene sodio e rilascia potassio, ed anche molta disidratazione.

Come depurare l’organismo dal cortisone

Il cortisone è un farmaco molto forte e potente che non può essere smaltito da solo dal corpo umano. Per questo è necessario favorire la depurazione dell’organismo attraverso precisi rimedi naturali.

Chi assume cortisone in genere lo fa per un periodo di tempo piuttosto lungo, in alcuni casi anche per tutta la vita.  E’ quindi fondamentale aiutare l’organismo ad espellere i residui del farmaco.

Il primo step quando si assume del cortisone è quello di avere una buona idratazione. Il livello di acqua deve rimanere stabile per cui è fondamentale bere 2/3 litri di acqua al giorno. I liquidi aiutano i reni e il fegato a smaltire le tossine in eccesso. Si può integrare l’assunzione di acqua con tisane a base di rabarbaro, carciofo, genziana e finocchio.

L’alimentazione è altrettanto importante. Tutti i giorni bisogna consumare frutta e verdura fresche, preferibilmente crude. Se possibile mangiarle prima dei pasti consente di raddoppiare gli enzimi utili alla digestione. Ciò serve per alleggerire il lavoro del fegato, organo che il cortisone intacca più di altri. Tra le indicazioni da seguire in cucina c’è quella di preferire carni bianche, cottura a vapore o alla piastra dei cibi e se possibile evitare fritto, salse, salumi e formaggi.

Corsa, nuoto, esercizi cardiovascolari e sport in generale sono importantissimi per rimuovere dall’organismo le tracce di cortisone ancora presenti. L’attività fisica va praticata quotidianamente, con regolarità in modo riattivare le funzioni degli organi vitali.

Il dente di leone, noto anche come tarassaco, è un’erba con preziose proprietà perché è ricca di vitamina C ed E e di flavonoidi. Ha una forte funzione drenante e un ingrediente attivo, l’inulina, che disintossica il fegato.

Anche le alghe marine sono utili per depurare il fisico dal cortisone. Consumate in quantità dai 50 agli 80 grammi al giorno, fresche o essiccate, contribuiscono anche a proteggere il corpo dall’assorbimento futuro di cortisone.

La funzione depurativa dello zenzero è nota da tempo. Contiene gingerolo, una sostanza che stimola la sudorazione e facilita la perdita delle tossine tramite la pelle.

Per rimuovere gli effetti negativi del cortisone si può assumere il cardo mariano, disponibile in tintura madre o in soluzione idro alcolica. E’ molto utile per depurare il fegato.

Come curarsi senza l’uso del cortisone

Esistono varie alternative naturali al cortisone, anche se è l’unico rimedio valido contro lo shock anafilattico. L’omeopatia e la fitoterapia propongono diverse soluzioni utilizzando prodotti naturali. Sarà l’omeopata a suggerire i vari prodotti da integrare una volta capito il quadro clinico del paziente. Il ribes nigrum rappresenta per il mondo della naturopatia un ottimo prodotto alternativo al cortisone.

Anche la curcumina, che si estrae dalla radice della curcuma, ha un elevato potere antinfiammatorio, utile a contrastare diverse patologie. In questo caso va assunta in dosaggi decisi dallo specialista.

Chi si cura con la medicina orientale conosce il reishi, un fungo con grandi proprietà antiallergiche e antinfiammatorie. Ma anche in questo caso per il dosaggio e la posologia bisogna consultare uno specialista.

Oltre ai rimedi naturali al posto del cortisone si può ricorrere alla magnetoterapia. Viene usata per combattere la cervicale, i dolori articolari, le infiammazioni in genere e produce benefici effetti, anche sui soggetti anziani. Non comporta rischi e aiuta il fisico a ritrovare una condizione ottimale. Un tempo si usava soprattutto per accelerare la calcificazione nelle protesi e nelle fratture.