Una delle problematiche più frequenti nelle donne è la ciste all’inguine. Queste piccole cisti possono essere la conseguenza di un pelo incarnito, o di depilazioni e cerette eseguite in modo sbagliato e particolarmente violento.
Che cos’è la ciste all’inguine
La ciste all’inguine viene definita come una ciste sebacea che presenta una cavità chiusa, che viene isolata dal tessuto circostante. All’interno della ciste, sono presenti pus e liquidi. La loro forma è di solito tonda: allo stato iniziale, si presentano molto piccole, ma con il tempo tendono a gonfiarsi e a espandersi.
Al tatto, possono risultare molto dure: inoltre, può provocare fastidi come pruriti intimi e dolori continui, soprattutto quando la ciste si sfrega con il tessuto della biancheria intima.
Le cause della ciste all’inguine
La depilazione è considerata “socialmente obbligatoria”. Tutte le donne sono “costrette” spesso a depilarsi, soprattutto in estate, quando utilizzano gonne e abiti più corti. Tuttavia, in base alla zona da depilare, si deve prestare maggiormente attenzione.
Rispetto alle gambe o alle braccia, l’inguine – così come le ascelle – sono delle zone particolarmente difficili da depilare. In poche parole, la depilazione deve avvenire in un modo più “dolce” e meno traumatico possibile.
Quando la depilazione avviene in modo violento, può capitare che uno o più peli, invece di essere strappati via, rientrano nella cute. Di conseguenza, si formano pus e liquidi: la zona diventa infetta e l’organismo prova a espellere la cisti, pur non riuscendoci.
Ci sono numerose altre cause che possono portare alla cisti inguinale:
- Bere molti alcolici;
- Condurre una vita stressante;
- Il tessuto della biancheria intima sintetica;
- L’utilizzo di creme o deodoranti non adatti al nostro tipo di pelle.
In alcuni casi, la ciste all’inguine è spesso sottovalutata, perché si tende a credere che il nostro organismo, prima o poi, la riassorbirà. In realtà, quando ne notiamo una, dobbiamo subito prendere delle precauzioni.
Dobbiamo, dunque, rivolgerci al nostro ginecologo, che farà un esame e che ci indicherà la strada migliore per curare la cisti inguinale: chirurgicamente, oppure attendere che si riassorba con l’utilizzo di una terapia.
Ciste all’inguine: come curarla?
Come abbiamo detto prima, in base alla gravità della cisti, il dottore ci consiglierà di rimuoverla con l’ausilio della chirurgia, oppure di perseguire una terapia di riassorbimento.
Con la terapia di riassorbimento, utilizzeremo delle pomate, oppure assumeremo delle medicine per via orale.
Per quanto riguarda le medicine della terapia, sono fortemente antinfiammatorie e hanno il preciso scopo di contrastare il gonfiore e di togliere il dolore. Alcune delle medicine che vengono consigliate sono l’ittiolo, gli impacchi di camomilla, l’aloe vera o il tea tree oil.
Qualora la cisti non si riassorbisse, sarà necessario procedere con l’intervento chirurgico. Non è nulla di preoccupante: vi consigliamo di rivolgervi a un chirurgo specializzato. Di solito, molte donne decidono di andare al centro estetico per risolvere la situazione: è sempre preferibile la presenza di un medico.
L’operazione prevede che il chirurgo asporti la cisti e inoltre pulisca la zona infetta, anche per prevenire delle possibili riformazioni future.
Foto copertina by Pubblico dominio, Collegamento.