Alleviare lo stress con le tecniche giapponesi: tra futon e cultura del tè

Alleviare lo stress

Alleviare lo stress è sicuramente uno degli obiettivi che tutti abbiamo durante la giornata, specialmente in alcuni periodi della vita. Motivo per cui cerchiamo di trovare sempre più modi per farlo, anche se non è così facile.

Indicazioni preziose ci arrivano dal Giappone, uno dei luoghi più attenti al relax di ogni altro nel mondo. Quello che la cultura zen consiglia è ricordarsi dell’importanza di dedicarsi momenti di relax e calma, di trascorrere più tempo a contatto con la natura e di entrare in sintonia con il proprio corpo.

E quando si parla di relax e riposo entra in gioco uno degli elementi più preziosi della tradizione nipponica: il futon, cioè il classico materasso giapponese che può essere appoggiato direttamente sul pavimento o sul tatami, la stuoia intrecciata realizzata in paglia di riso.

Oltre ai tradizionali materassi esistono anche futon trasportabili bio, come quelli che puoi vedere sul sito viverezen.it e che rappresentano la soluzione perfetta per chi cerca materassi per la ginnastica, ma non solo.

Insomma, il Giappone ci indica qualche rimedio da mettere in pratica contro lo stress, quando questo è eccessivo, non soltanto durante il riposo sul futon, in modo da poter trovare di nuovo l’energia di cui abbiamo bisogno.

Tra le tecniche più utilizzate e più efficaci c’è la filosofia Jean Shin Jyutsu, secondo la quale tutti i punti del corpo sono legati tra loro. Si tratta di una tecnica ideata per ritrovare il giusto benessere e la calma, sia nel corpo che nella mente. Nel dettaglio, basta massaggiare le dita delle mani per mettere in moto la nostra energia vitale che sembra essere strettamente collegata all’energia universale. Ogni dito delle mani, infatti, è collegato a un organo e a un’emozione.

Shinrin Yoku e Reiki

Oltre a dormire bene su futon trasportabili o tradizionali e dedicarci ai massaggi delle nostre dita, ci sono anche altre due tecniche della tradizione giapponese efficaci in questa scenario che sono lo Shinrin Yoku e il Reiki. Nel primo caso si tratta del bagno nella foresta, meglio noto come Shinrin Yoku, appunto. Consiste in una vera e propria immersione nel verde per godere dei benefici della natura, per ritrovare il relax di cui abbiamo bisogno. Precisamente, è importante camminare nella natura attivando tutti i cinque sensi. Se non abbiamo un bosco vicino, è possibile andare in un parco pubblico o nel proprio giardino se si ha a disposizione.

Il Reiki è probabilmente più noto degli altri già elencati. Si tratta di un sistema di autoguarigione  che utilizza l’impostazione delle mani per canalizzare le energie terapeutiche. È stato ideato nel 1865 dal giapponese Mikao Usui e viene utilizzato per stimolare alcuni punti del corpo per favorire la circolazione della nostra energia verso i punti che hanno maggiore bisogno di essere guariti.

È importante sapere che il reiki non si prende soltanto cura del corpo di una persona, ma anche della sua mente e delle sue emozioni. Per questo è una delle più utilizzate anche nel mondo occidentale che ne trae molti benefici. Il trattamento viene eseguito su un futon o su un lettino. Nel caso dell’utilizzo del futon si può assumere la posizione di seiza, cioè seduti in ginocchio con i glutei che poggiano sui talloni o stare con le gambe incrociate, evitando in ogni caso posizioni asimmetriche.

Come non ricordare il massaggio shiatsu, conosciuto anche come massaggio di digitopressione, che in Giappone è una pratica molto professionale realizzata in diversi modi, tutti ugualmente efficaci. Per questa tecnica è ancora più indicato utilizzare il futon, che in questo caso sarà trasportabili. Dovrà essere un futon di qualità, comodo e realizzato in materiali completamente naturali, nella perfetta tradizione nipponica.

La cerimonia del tè

La cerimonia del tè nasce in Oriente, su questo non c’è alcun dubbio. In Giappone è una tecnica che va ben oltre il semplice consumo di tè, precisamente perché segue un rituale ben preciso scaturito da regole che poco lasciano all’improvvisazione. Uno dei motivi della sua nascita è proprio quello di trovare il relax che si cerca, quindi di alleviare lo stress.

È interessante sapere che la stanza dove viene consumato ha un proprio nome (chashitsu) così come tutti gli strumenti utilizzati per la sua preparazione e consumo.

Originariamente il tè proviene dalla Cina meridionale dove veniva usato da sempre per scopi terapeutici ed è intorno al X secolo che giunge anche in Giappone, portato dai monaci buddisti che l’avevano conosciuto proprio in Cina durante il loro studio della dottrina Zen.

È al monaco e maestro del tè Sen no Rikyū che si deve la cerimonia del tè così come la conosciamo oggi, che prende il nome di cha no yu e che si basa sullo stile wabi-cha. Fu lui a stabilire i quattro principi costitutivi della cerimonia, precisamente si tratta di: armonia, rispetto, purezza e tranquillità. Principi che devono essere rispettati tra le persone, ma riguardano anche tutti gli oggetti che vengono utilizzati.

Non c’è dubbio sul fatto che questa cerimonia sia nata nei monasteri buddisti, dove la bevanda aveva una doppia importanza. Da un lato, infatti, manteneva svegli i monaci durante le ore di meditazione e dall’altro aiutava loro nella ricerca interiore di sé.

Per tutti questi motivi si tratta di una vera e propria arte che i monaci mettono al pari della pittura, della calligrafia e della poesia.

Ancora oggi la chashitsu, cioè la stanza del tè, è costituita da quattro tatami e mezzo e ospita fino a cinque persone, almeno nello stile più semplice. Se gli invitati sono numerosi la consumazione del tè avviene in una stanza più grande che prende il nome di hiroma.

Questi sono semplici elementi che permettono di capire quanto i giapponesi abbiano a cuore la semplicità degli arredi, l’utilizzo di futon e tatami lo dimostrano.

Cibo per la serenità

Non soltanto sonno rilassato e comodo sul futon, la serenità passa anche dalla tavola, lo sanno bene i giapponesi che nella loro quotidianità prediligono il piatto unico che permette di mantenerli in forma. Precisamente la loro dieta si basa sullo slim sushi che permette di godersi il momento del pasto senza stress.

Del resto non è un segreto che la cucina nipponica sia ricca di ingredienti che si prendono cura del nostro corpo. Quali? Sicuramente la soia con le sue proprietà disintossicanti, ma anche la collagen soup (a base proprio di collagene), perfetta per mantenere la pelle giovane, il pesce, il riso e le verdure. Considerato che i giapponesi sono una popolazione longeva, in salute e con rarissimi casi di obesità, è utile seguire i suoi consigli anche a tavola oltre quelli legati allo stile di vita sano ed equilibrato, nei quali rientra il riposo sul tipico futon.

Il mantra della dieta nipponica è mangia quello che vuoi, purché si tratti di cibi sani e leggeri. La loro alimentazione, infatti, è ricca di alimenti privi di grassi e di glutine.